Andrea soffre di schizofrenia e quella di piazza Umbria è un po' la sua panchina, dove si rifugia quando i pensieri lo assalgono, dove trova conforto e si sente a casa. Quel giorno Andrea viene raggiunto vicino alla panchina di Piazza Umbria dal suo psichiatra e da alcuni vigili urbani. Il medico e i vigili provano a farlo salire su un’ambulanza per sottoporlo a un trattamento sanitario obbligatorio, perché da qualche mese non prendeva i farmaci. Andrea si rifiuta.
In quattro allora lo immobilizzano ammanettandolo e stringono con forza intorno al suo collo fino a fargli perdere i sensi. Nel trasportarlo sull'ambulanza lo tengono sdraiato sulla barella a pancia in giù e ammanettato, senza tentare di rianimarlo e senza preoccuparsi che fosse nella condizione di respirare. Andrea muore poco dopo in ospedale.
A stabilire il nesso di causa-effetto tra la costrizione subita e la morte è stata l’autopsia disposta dalla procura di Torino. I quattro imputati, accusati di omicidio colposo, sono stati condannati in primo grado a un anno e sei mesi di reclusione e le condanne sono state confermate in appello. A marzo 2022 è attesa la sentenza della Cassazione.
In questi anni la sorella Maria Cristina Soldi e il padre Renato Soldi non hanno mai smesso di chiedere giustizia per Andrea e di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla pratica violenta del trattamento sanitario obbligatorio e sull’impreparazione che troppo spesso muove le persone che si trovano a metterlo in atto, come operatori sanitari e forze dell’ordine. Condividiamo con loro questa battaglia, che A Buon Diritto ha fatto sua già da anni occupandosi di salute mentale e promuovendo insieme ad altre associazioni la campagna E tu slegalo subito per l’abolizione della contenzione meccanica in psichiatria.
A Buon Diritto è venuta a conoscenza della storia di Andrea Soldi poco dopo la morte di Andrea. Da subito il presidente Luigi Manconi e la direttrice Valentina Calderone si sono attivati per far sì che sulla vicenda non calasse il silenzio, redigendo articoli, intervenendo pubblicamente, prendendo contatti con i familiari, chiedendo che venisse ricostruita la verità e fatta giustizia. Qui uno dei primissimi interventi di Luigi Manconi sulla vicenda.
Nel 2021 è stato pubblicato un libro, “Noi due siamo uno. Storia di Andrea Soldi, morto per un TSO”, scritto da Matteo Spicuglia ed edito da Add editore, che racconta la storia di Andrea a partire dal ritrovamento - fatto dalla sua famiglia - del suo diario e di alcuni scritti molto belli in cui Andrea parla della malattia e del mondo che lo circonda.
Negli scorsi mesi abbiamo partecipato alla sua presentazione online: