Pubblicato in 2022, Le notizie del portale a buon diritto il 16 nov, 2024

A Roma assemblea nazionale contro il ddl sicurezza

A Roma assemblea nazionale contro il ddl sicurezza | A Buon Diritto Onlus

Sabato 16 novembre si sono svolte a Roma due mobilitazioni importanti.

La mattina alla Sapienza, nell'aula magna di Lettere, una partecipatissima assemblea nazionale contro il ddl sicurezza, approvato alcune settimane fa alla Camera e ora in discussione al Senato. E nel pomeriggio il Climate pride in un corteo coloratissimo che da Piazza Vittorio è arrivato fino all'Ex Snia.

Tantissime le realtà che sono intervenute da diverse parti d'Italia, tante le associazioni, i movimenti, le reti, i territori, insieme a giuristɜ, attivistɜ, avvocatɜ, lavoratorɜ, studentɜ.

Abbiamo partecipato a entrambi i percorsi per alcune ragioni molto semplici.

Innanzitutto perché i diritti sono strettamente connessi alla giustizia sociale ma anche alla giustizia climatica. Perché non esistono i primi se mancano le seconde, e viceversa.

Ma anche perché crediamo nell'importanza del fare rete e della collettività, dell'intessere nuove relazioni e rinforzare quelle che già esistono, del condividere le pratiche che quotidianamente portiamo avanti nel lavoro che facciamo sul territorio e con le persone che incontriamo.

E perché pensiamo che sia fondamentale e non più rimandabile costruire insieme un nuovo immaginario, alternativo e radicalmente diverso rispetto a quello che i governi non solo in Italia stanno portando avanti.

Vogliamo una società che si basi sull'equità e non sui privilegi e sulle discriminazioni, sul mutuo supporto e non sull'egoismo e sull'individualismo, su diritti e libertà e non su oppressione e repressione.

Il ddl sicurezza è un attacco a questo tipo di società. Propone aumenti di pena e introduzione di nuovi reati per rispondere a questioni complesse della società.

Invece di misure di welfare e politiche pubbliche per l'istruzione, la sanità, la casa, l'educazione, l'ambiente, il governo continua a operare tagli alla spesa pubblica e a varare decreti e provvedimenti discriminatori e criminalizzanti.

Più nello specifico, il ddl sicurezza colpisce il diritto a esprimere il dissenso e il diritto alla protesta

Regala ampi spazi di discrezionalità alle forze di polizia, introduce nuovi reati e aumenta pene per reati già esistenti accanendosi su chi si oppone a un sistema diseguale e ingiusto e su fasce della popolazione già marginalizzate ed escluse: persone in movimento e straniere, detenuti, student3, lavorator3 che scioperano, persone che non hanno una casa, attivist3 per il clima o cittadin3 che sui territori protestano contro la costruzione di grandi opere.

Risponde con il carcere e la punizione a questioni sociali complesse che meriterebbero invece misure di welfare, investimenti pubblici su istruzione, sanità, politiche abitative, politiche di cittadinanza, in un paese in cui le carceri già scoppiano e il tasso di sovraffollamento e di suicidi è di nuovo il più alto da molto tempo a questa parte.

Il ddl ribalta completamente il concetto di sicurezza, in un processo di controcultura e disinformazione che purtroppo non è iniziato ora ma va avanti da tempo.

Ma la sicurezza non si ottiene impedendo all3 giovani di reclamare i propri diritti o incarcerando madri con bambini o impedendo a chi si trova in un cpr di attuare atti di resistenza non violenta per denunciare le condizioni inumane e degradanti in cui si trova a essere detenuto. 

La vera sicurezza è la sicurezza sociale, nella Costituzione. Sicurezza è avere un tetto sopra la testa, un reddito garantito e decente, la possibilità di girare per le strade non sentendosi in pericolo e non venendo discriminat3 per chi si è, potersi spostarsi senza morire in mare. Sicurezza è potersi curare e poterlo fare nel settore pubblico senza dover aspettare anni, sicurezza è non dover morire sul lavoro e non doversi ammalare nelle città e nei territori in cui si è nat3 perché inquinati

E c'è un altro aspetto molto pericoloso a cui prestare molta attenzione. Ovvero che l'attuale governo ritiene - solo per aver ottenuto la maggioranza alle ultime elezioni - di poter governare senza tenere conto della separazione dei poteri e senza rispettare la magistratura, senza dover ascoltare e doversi confrontare con chi esprime idee differenti e colpendo lo spazio di libera espressione, che sono invece le basi della democrazia.

Di fronte a tutto questo non rimarremo in silenzio. Continueremo a opporci a questo ddl e al tipo di visione di mondo che porta avanti. 

E ci vediamo il 14 dicembre a Roma per una grande manifestazione nazionale contro il ddl.