Pubblicato in 2022, Le notizie del portale a buon diritto il 12 dic, 2022
Norma Anti Rave: la società civile ne chiede lo stralcio
Come organizzazioni della società civile impegnate per un cambio delle politiche sulle droghe e nella lotta a ogni forma di discriminazione sociale delle persone che utilizzano sostanze, esprimiamo forte preoccupazione per le gravi conseguenze che la conversione in legge del cosiddetto decreto anti-rave, in riferimento all’articolo 434 bis, poi 633 bis, del DL 162/22 determinerebbe sulle espressioni culturali e sociali nel nostro paese.
In vista dell’approdo in Senato della norma chiediamo ai parlamentari e alle parlamentari di stralciare tale misura, che prevede di punire con pene fino ai 6 anni gli organizzatori di free party.
Non ci sono ragioni né emergenze che giustificano un simile decreto. La norma rischia di incentivare l’organizzazione di eventi sempre più nascosti e irraggiungibili e di rendere molto più difficili gli interventi di riduzione del danno e la tutela della salute dei partecipanti.
Il rischio è anche di criminalizzare quelle fasce della popolazione, giovanili e non, che esercitano e ricercano la libertà di espressione, di opinione e di aggregazione in certi spazi e in certi luoghi che sono al di fuori di ogni forma di imposizione autoritaria.
L’esperienza, ormai consolidata da più di vent’anni dalle nostre reti e a livello europeo, dimostra che l’implementazione dei servizi di Riduzione del Danno e Limitazione dei Rischi a livello nazionale sono le strategie più efficaci per gestire e rendere sicuri i contesti nei quali si svolgono gli eventi. Non la repressione, non la criminalizzazione.
I firmatari: A Buon Diritto, Forum Droghe, Associazione Antigone, Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza - CNCA, LILA, ITARDD, Comunità di San Benedetto al Porto, Parsec, CAT, Associazione Luca Coscioni, Società della Ragione ONLUS, ITANPUD, Isola di Arran, Il Gabbiano, CGIL Confederazione Generale Italiana del Lavoro, LegacoopSociali, Arci nazionale, Meglio Legale.