Pubblicato in 2022, Le notizie del portale a buon diritto il 24 gen, 2023
Morire di pena, piattaforma per l’abolizione di ergastolo e 41bis
Dal 20 ottobre 2022 l’anarchico Alfredo Cospito, detenuto in 41bis, ha rinunciato ad alimentarsi, utilizzando il suo corpo per protestare contro il regime di detenzione speciale a cui è sottoposto nel carcere di Sassari e contro l’istituto dell’ergastolo ostativo.
Il 6 luglio scorso il reato di “strage contro la pubblica incolumità” per cui era stato condannato Cospito è stato riqualificato dalla Cassazione in “strage contro la sicurezza dello Stato”. Cospito è ora sottoposto a regime di carcere duro per aver gambizzato nel 2012 l'amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, e per aver piazzato nel 2006 due ordigni esplosivi fuori da una caserma di Cuneo senza ferire nessuno.
Lo sciopero della fame portato avanti da Cospito ha avviato una discussione sul tema del 41bis e dell'ergastolo ostativo sollevando una discussione sul comportamento che lo Stato attua nei confronti dei detenuti sottoposti a questo tipo di regime.
La battaglia che Cospito sta portando avanti segna la volontà di aprire un dibattito reale sulla necessità di superare due istituti inumani come l’ergastolo e il 41bis, oltre che sull’intero sistema dei circuiti speciali di detenzione.
Una sessantina di movimenti e associazioni e quasi 150 tra artisti, intellettuali, docenti universitari, ricercatori, avvocati, attivisti hanno creato e sottoscritto la neonata piattaforma "Morire di pena". Tra le firme, quella del fumettista Zerocalcare, degli attori Elio Germano e Ascanio Celestini, dei gruppi musicali 99 Posse e Assalti frontali, degli ex senatori Luigi Manconi e Heidi Giuliani. Anche A Buon Diritto ha aderito alla piattaforma e all'appello.