Pubblicato in 2022, Le notizie del portale a buon diritto il 06 giu, 2023

Giorgia Meloni in visita a Tunisi: persona non gradita!

Giorgia Meloni in visita a Tunisi: persona non gradita! | A Buon Diritto Onlus

Oggi, martedì 6 giugno 2023, il primo ministro italiano Giorgia Meloni si recherà in visita ufficiale a Tunisi per incontrare il presidente Kais Saied. La visita è stata concordata a seguito di un colloquio telefonico tra Saïed e Meloni il 2 giugno, durante il quale è stato sottolineato "il continuo sostegno dell'Italia alla Tunisia nei negoziati con il Fondo Monetario Internazionale e nella gestione dei flussi migratori". 

Il sostegno offerto dall'Italia è finalizzato a contenere le partenze dalla Tunisia, sia di cittadini tunisini che di cittadini di altri paesi, e a facilitare e accelerare i rimpatri forzati dall'Italia. Le politiche migratorie del governo italiano hanno un impatto diretto sui tunisini in Italia. Nel 2020 e nel 2021, i cittadini tunisini sono stati la prima nazionalità a essere trattenuta nei Centri di permanenza per il rimpatrio (CPR) italiani e la prima nazionalità a essere rimpatriata.  

Una recente indagine ha inoltre denunciato il trattamento disumano che i migranti, tra cui molti tunisini, subiscono in questi centri. 

La cooperazione tra i due Paesi non riguarda né le procedure di identificazione dei corpi delle persone morte in mare, né il loro rimpatrio.  

Gli ingenti finanziamenti concessi dall'Italia, circa 47 milioni dal 2014, sono stati utilizzati esclusivamente per rafforzare l'apparato di sicurezza tunisino, con il Ministero dell'Interno e della Difesa come principali destinatari. 

Inoltre, la cooperazione tecnica e commerciale che l'Italia vuole mantenere con la Tunisia non va in alcun modo a beneficio del popolo tunisino, dato che per beneficiarne è necessario ottenere un visto, che per molti tunisini rimane una chimera. 

In un momento in cui l'Italia ha rinnovato la classificazione della Tunisia come Paese di origine sicuro, in cui il Paese sta affrontando una grave crisi economica, sociale e politica e l'unica priorità del governo tunisino è quella di perseguire e imprigionare attivisti, sindacati, giornalisti e oppositori politici. 

Inoltre, gli eventi del febbraio 2023, con la dichiarazione del presidente Kais Saied di essere preoccupato che le "orde di migranti illegali" potessero "cambiare la composizione demografica della Tunisia", hanno notevolmente peggiorato le condizioni di vita della popolazione migrante in Tunisia. 

Nel contesto attuale, la Tunisia non può essere considerata un Paese sicuro per le persone in movimento. 

L'obiettivo del governo italiano è quello di rendere la Tunisia custode delle proprie frontiere, in particolare per quanto riguarda l'intercettazione delle imbarcazioni nelle acque territoriali e il loro trasferimento in Tunisia, e di favorire una superficiale stabilizzazione del Paese per evitare che sempre più tunisini partano. Dal 1° gennaio al 31 maggio, la Tunisia ha intercettato 23.110 migranti nelle sue acque territoriali.

A tal fine, le associazioni firmatarie: 

- Ricordano che la mobilità è un diritto umano e che è proprio a causa di queste politiche di esternalizzazione e di sicurezza adottate dai due Stati che migliaia di persone, tunisine e straniere, perdono la vita, costrette a percorrere strade sempre più pericolose.  

- Ricordano che le politiche di cooperazione e di vicinato devono favorire gli interessi del popolo tunisino ed esortiamo il governo tunisino ad astenersi dal giocare il ruolo di poliziotto del Mediterraneo. 

- Ricordano che le attuali discussioni con le autorità italiane sulla cooperazione nel controllo delle frontiere e nella lotta al traffico di esseri umani lasciano le acque territoriali e il territorio tunisino aperti all'interferenza delle forze di sicurezza europee. 

- Chiedono che venga presa in considerazione la decisione della Corte europea dei diritti dell'uomo del 30 marzo, che ha condannato il governo italiano per aver violato i capitoli 3, 5 e 13 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo nei confronti di 4 migranti tunisini, e chiedere di fermare le espulsioni di massa di migranti tunisini dall'Italia. 

- Denunciano il riavvicinamento ideologico tra i governi tunisino e italiano, caratterizzato da commenti xenofobi e razzisti. 

- Sollecitano i governi a stabilire la verità e a fare giustizia per la morte sospetta di Wissem Ben Abdellatif, deceduto il 28 novembre 2021 legato a un letto dell'ospedale San Camillo di Roma, dopo il suo trasferimento dal CPR di Ponte Galeria. 


Organizzazioni firmatarie tunisine:

Forum Tunisien pour les Droits Economiques et Sociaux FTDES

Ligue Tunisienne des Droits de l’Homme LTDH

Association tunisienne des femmes démocrates ATFD

Syndicat National des Journalistes Tunisiens

Avocats sans frontières ASF

Association Intersection pour les droits et les libertés

Association Intersection pour les droits et les libertés

Damj l’Association Tunisienne pour la justice et l’égalité

EuroMed Rights

Association Nachaz-Dissonances

Comité de Vigilance pour la Démocratie en Tunisie CVDT

Association NOMAD 08

Comité pour le respect des libertés et des droits de l’Homme en Tunisie (CRLDHT)

Fédération des Tunisiens pour une Citoyenneté des deux Rives (FTCR)

Organisation Contre la Torture en Tunisie

Coalition Tunisienne Contre la Peine de Mort

Association Tunisienne pour les Droits et les Libertés

Association mères des disparus

Association terre pour tous

Mountada Ettajdid

Association Joussour de Citoyenneté

Association BEITY

Aswat NISSA

WatchTheMed – Alarm Phone


Organizzazioni firmatarie italiane:

ASGI

A Buon Diritto Onlus

Carovane Migranti (Italia)

Mai più Lager – No ai CPR

Campagna LasciateCIEntrare

Mem.Med Memoria Mediterranea




Foto di Luca Bonaventura