Pubblicato in 2022, Le notizie del portale a buon diritto il 24 nov, 2023
Caso Enrico Lombardo: i familiari continuano a battersi contro l’archiviazione e chiedono la revoca dell’ordinanza del Tribunale di Messina
A Buon Diritto e Amnesty International Italia al fianco di Alessandra Galeani e della figlia Erika Lombardo nella richiesta di verità e giustizia
In seguito alla recente decisione del Tribunale di Messina, che lo scorso 27 ottobre ha dichiarato inammissibile il reclamo contro l'archiviazione delle indagini sulla morte di Enrico Lombardo, i familiari proseguono nella loro battaglia per ottenere verità e giustizia.
Alessandra Galeani, ex moglie di Lombardo, insieme alla figlia Erika Lombardo e all'avvocato Pietro Pollicino, hanno presentato una richiesta di revoca dell'ordinanza emessa dal giudice monocratico di Messina.
Il giudice, dichiarando inammissibile il reclamo dei familiari e del loro legale, aveva sospeso ulteriori approfondimenti sulle circostanze della morte di Enrico Lombardo, avvenuta a Spadafora nella notte tra il 26 e il 27 ottobre 2019 durante un fermo dei carabinieri.
I familiari e l'avvocato Pollicino sostengono che alcuni aspetti cruciali della vicenda non siano ancora stati chiariti, motivo per il quale chiedono che le indagini non vengano chiuse. Tra gli aspetti da chiarire, la paternità delle tracce di sangue sul manganello, la compatibilità della ferita alla fronte con l’urto con la cabina telefonica nei pressi del luogo dove è avvenuto il fermo e l'utilizzo di acqua sulla scena del presunto crimine. Inoltre, dai video ripresi da alcuni testimoni durante il fermo emerge che Enrico Lombardo fu immobilizzato a terra e ammanettato e che la manovra di contenimento durò all’incirca venti minuti.
A Buon Diritto e Amnesty International Italia continuano a stare al fianco dei familiari nella richiesta della verità su quanto accaduto la notte tra il 26 e il 27 ottobre 2019.