Pubblicato in 2020, Le notizie del portale a buon diritto il 09 giu, 2020
Da alcune Questure una richiesta illegittima e discriminatoria
Nei giorni scorsi abbiamo appreso che alcune Questure italiane - ad esempio quella di Varese - avrebbero escluso arbitrariamente i richiedenti asilo dalla possibilità di accedere alla regolarizzazione recentemente approvata dal Governo e altre - come quella di Roma - avrebbero chiesto di rinunciare alla domanda di protezione internazionale per potervi accedere.
Il diritto a chiedere asilo è un diritto fondamentale, sancito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, dalla Convenzione di Ginevra del 1951, dall'articolo 10 della Costituzione Italiana e dal Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea. Inoltre l'articolo 103 del Decreto Rilancio, quello che prevede appunto la regolarizzazione dei cittadini stranieri a fronte di un lavoro, non richiede in alcun modo tale rinuncia.
Qualsiasi richiesta in tal senso è dunque arbitraria e a nostro avviso erronea e illegittima.
Per questo insieme al Tavolo Asilo Nazionale abbiamo inviato una segnalazione al Ministero dell'Interno e abbiamo chiesto di intervenire diramando agli Uffici competenti informazioni chiare, che specifichino che i richiedenti asilo che vogliono accedere alla regolarizzazione non debbano in alcun modo rinunciare alla domanda di protezione.
L'esame della domanda d'asilo e la procedura di regolarizzazione possono procedere di pari passo, senza interferire l'una con l'altra.
Auspichiamo che le Questure responsabili di questa violazione rivedano le loro posizioni in conformità alla legge e che il Governo si esprima al più presto per evitare ulteriori abusi.