Pubblicato in 2017, Le notizie del portale a buon diritto il 17 gen, 2017
Perché il Rapporto Diritti è importante per l'agenda politica italiana
l'Huffington Post, 16-01-2017
Luigi Manconi
Da pochi giorni l'Associazione A Buon Diritto ha pubblicato il sito rapportodiritti.it. Si tratta di uno strumento di informazione flessibile e attuale a supporto della diffusione e promozione della cultura dei diritti in Italia, attraverso l'azione politica di sensibilizzazione dell'opinione pubblica e di pressione istituzionale, che costituisce una delle principali missioni dell'Associazione.
L'ambizione del lavoro cha A Buon Diritto realizza da oltre quindici anni è quella di promuovere un approccio alla politica che ponga al centro del suo agire e dei suoi orientamenti il sistema dei diritti fondamentali della persona e della dignità umana. La tutela e l'effettività dei diritti non è, infatti, questione esotica che riguardi solo lande lontane, popoli oppressi e regimi totalitari.
Al contrario, è problema che ci riguarda direttamente. Ed è bene, di conseguenza, partire da noi, prima di andare in giro per il mondo a predicare, di quei diritti, il valore e l'urgenza. Il sito è quindi un resoconto e un progetto squisitamente e fondamentalmente politico. Il resoconto di un lavoro collettivo che documenta la tutela o la mancata o parziale tutela di tutti i diritti, nel nostro paese.
Premessa del nostro progetto è una visione unitaria del sistema dei diritti e una concezione piena della persona umana che ne è titolare e il progetto politico che ha ispirato il lavoro corrisponde al progetto politico della Costituzione repubblicana e del principio d'uguaglianza sancito dall'Articolo 3, scritto in nome della dignità della persona umana.
Generalmente di fronte ad eventi e accadimenti che riguardano episodi di negazione dei diritti fondamentali della persona, tali questioni - come quella emblematica e tristemente tragica dell'omicidio di Giulio Regeni che in questo appena trascorso 2016 mi ha visto coinvolto direttamente e personalmente - vengono considerate pre-politiche o non politiche, "filantropiche" secondo un'interpretazione benevola, o "umanitarie" nel migliore dei casi.
All'opposto, ritengo che esse contribuiscano a costituire il cuore della politica, il suo corpo e la sua anima, il suo fondamento materiale e sociale. Non l'unico, certo, ma uno dei suoi essenziali capisaldi. Così come attraverso la vicenda di Giulio Regeni si possono scorgere motivi di profondo significato politico relativi al ruolo delle alleanze internazionali dell'Italia, alla mancata introduzione del reato di tortura nel nostro ordinamento dopo 29 anni dalla ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite, alle condizioni e al futuro dei "giovani contemporanei" europei, tutte le questioni e avvenimenti che riguardano l'affermazione o il mancato riconoscimento dei diritti richiamano temi essenzialmente politici.
Per questo abbiamo deciso di articolare il portale sullo Stato dei diritti in Italia suddividendolo in 16 tematiche specifiche, di immediato e diretto significato politico: persone con disabilità; omosessualità e diritti; pluralismo religioso; immigrazione; profughi e richiedenti asilo; habeas corpus e garanzie; carceri e condizioni detentive; rom sinti caminanti; libertà di espressione e informazione; tutela della privacy; tutela dei minori; istruzione e mobilità sociale; libertà femminile e autodeterminazione; diritto alla salute e libertà terapeutica; diritto al lavoro e diritto al reddito; ambiente e diritti delle generazioni future.
Per ognuna di queste tematiche il sito segnalerà costantemente:
gli eventi salienti riconducibili alle discriminazioni, alle limitazioni o al percorso di riconoscimento dei diritti in questione;
i risultati di una verifica e valutazione del contesto istituzionale e normativo nazionale, comparato con quello consolidato nelle istituzioni sovranazionali di cui l'Italia fa parte;
le dinamiche relative ai contesti e alle condizioni sociali, ambientali e relazionali in cui quei particolari diritti sono o dovrebbero essere riconosciuti, con l'esame dei casi più rilevanti di violazione o mancata tutela, sotto due principali aspetti: gli atti di discriminazione e quelli di violenza;
le valutazioni dello stato delle politiche proattive e gli eventi rilevanti, che impattano significativamente sul sistema di garanzie, e sulla esigibilità, ed effettività dei diritti;
le eventuali formulazione di raccomandazioni e indicazioni politiche rivolte in particolare ( ma non solo) alle istituzioni nazionali e locali al fine di orientarne le azioni e decisioni anche nell'imminenza di decisioni normative, regolatorie e iter legislativi.
Si tratta perciò di uno strumento prezioso che può contribuire a fornire gli spunti per orientare un percorso necessario di ri-connessione della politica alle domande emergenti dalla società italiana contemporanea.
Dalla lettura e dalla consultazione attenta del sito, dei materiali in esso contenuti, realizzati, e delle proposte per il superamento delle criticità individuate, penso infatti che possano emergere punti essenziali di un'agenda politica e di un'azione di governo corrispondenti e adeguate alle richieste che derivano dalle sofferenze del nostro paese.