Pubblicato in 2017, Le notizie del portale a buon diritto il 02 mag, 2017
Ong nel mirino, il sottofondo oscuro del teorema Zuccaro
Il Manifesto sardo, 1 maggio 2017
di Luigi Manconi
Tra i tanti fattori indecenti di questo scandalo del posticcio scandalo delle Ong, ne voglio sottolineare due. Limmagine, cos frequentemente utilizzata, dei taxi del Mediterraneo (Luigi Di Maio) appartiene a un immaginario dozzinale e a una misera sottocultura che ha gi prodotto la definizione di hotel di lusso (Roberto Castelli) a proposito degli istituti penitenziari italiani. E rimanda a unangustia mentale, a una concezione immancabilmente sordida delle attivit umane, a una volutt di anticonformismo straccione, indirizzato contro il buonismo cos come contro la globalizzazione, contro le politiche universalistiche e contro tutto ci che trascende il perimetro del giardino di casa.
E a quel sottofondo oscuro di pulsioni profonde che il collante principale di settori dellelettorato di Lega e Cinquestelle: un rancore sociale che arriva a vedere nei migranti cos come nei detenuti i concorrenti di una competizione giocata sulle macerie dei sistemi di welfare e delle culture solidaristiche. C poi, in questo quadro, un secondo elemento almeno altrettanto offensivo. Ed rappresentato da quel Dottore Carmelo forse Zuccaro che rovescia dun colpo solo il gi traballante codice di comportamento della categoria, mortificando ogni regola, umiliando ogni stile di condotta e infrangendo ogni vincolo di ruolo.
In una incontinente e a tratti persino esilarante performance oratoria, il Dottore Carmelo forse Zuccaro annuncia prima di aver aperto e, dopo un mese, di voler aprire uninchiesta per favoreggiamento dellimmigrazione clandestina nei confronti delle Ong. E poi tutto un rovinoso e logorroico precipitare: Ho evidenze che tra alcune Ong e i trafficanti di uomini ci sono contatti diretti, alcune Ong potrebbero essere finanziate dai trafficanti, ma non sappiamo ancora se e come utilizzare processualmente queste informazioni.
Il procuratore disegna cos un vero e proprio progetto criminale che potrebbe avere tra le sue finalit alla lettera la destabilizzazione delleconomia italiana. E denuncia lesistenza di un piano capace di minacciare gli interessi italiani e la stessa sicurezza nazionale. Ma, alla prima richiesta di verifica, quella articolata e dettagliata narrazione si disgrega e si sfalda sotto una sequenza di avverbi di dubbio (forse, innanzitutto; e poi: probabilmente, quasi, eventualmente), di tempi al condizionale e di periodi ipotetici. E il Dottore Carmelo forse Zuccaro candidamente dichiara di non avere alcuna prova e che, tuttavia, suo dovere segnalare il fenomeno. Va detto per amor di verit che ormai da trentanni una parte, numericamente ridotta ma irresistibilmente loquace, della magistratura ci ha abituato a simili mitologiche rappresentazioni: senza alcuna prova.
E tuttavia qui si rischia davvero di toccare il fondo di un comportamento che disonora la stessa magistratura e ne deforma fino alla caricatura la funzione. Sia chiaro: certamente vanno indagate le possibili ombre che lattivit di soccorso pu suscitare, va incentivata la massima trasparenza e vanno stabilite regole condivise: non contro le organizzazioni, ma a loro stessa tutela. Ma qui si fatto lesatto contrario. Qui si allestita la pi velenosa campagna di denigrazione e manipolazione contro le politiche per limmigrazione e lasilo: una campagna che, per ragioni molto serie e preoccupanti, penetrata fino in fondo alle culture tradizionalmente considerate della solidariet (riconducibili alla sinistra, e non solo).
E pensare che tutto ha avuto inizio con un rapporto di Frontex che accenna ad alcune conseguenze non volute (unintended consequences), ad effetti involontariamente avversi che coinvolgerebbero la presenza delle navi militari e di quelle delle Ong e il loro aumento nel corso del 2016, a poche miglia dal limite delle acque libiche. Effetti che porterebbero entrambe queste categorie di navi (quelle militari e quelle delle Ong) a essere lobiettivo pi agevolmente raggiungibile da parte dei migranti. Tutto qui. E senza che venisse posto in discussione il fatto che il cosiddetto pull factor, di cui si parlato fin dai tempi di Mare Nostrum, viene considerato dagli stessi soggetti militari un elemento secondario rispetto a quel push factor, ben maggiore e inarrestabile, che induce migliaia e migliaia di persone a lasciare la propria terra.
Tanto vero che a tutto questo improbabile castello di accuse hanno risposto puntualmente non solo i rappresentanti delle Ong, ma soprattutto gli alti ufficiali responsabili delle diverse missioni italiane ed europee nel Mediterraneo. E, finalmente, gioved scorso anche le istituzioni dellUnione europea si sono fatte sentire. Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione europea, ha affermato che non c alcun tipo di prova che le Ong lavorino con organizzazioni criminali e, ancora, che quelle stesse Ong sono un asset prezioso perch fanno quello che i governi per ragioni politiche non sono in grado di fare. Ecco, questo il punto: le Ong surrogano una politica europea o totalmente deficitaria o drammaticamente irresponsabile. E guai se non ci fossero le Ong.
foto di Roberto Pili - migranti a Cagliari
da Il Manifesto del 30 aprile