Pubblicato in 2017, Le notizie del portale a buon diritto il 16 gen, 2017
Manconi: sia fatta chiarezza sulla morte di Mauro Guerra
Senato della Repubblica, Atto n. 4-06786
Pubblicato il 10 gennaio 2017, nella seduta n. 737
MANCONI - Al Ministro della giustizia. -
Premesso che, per quanto risulta all'interrogante:
Mauro Guerra, 32 anni, è morto il 29 luglio 2015 a seguito di un colpo di pistola sparato da un appartenente dell'Arma dei Carabinieri;
la ricostruzione dei fatti che si ricava dalla lettura delle notizie a mezzo stampa è la seguente: Mauro Guerra viene convocato verbalmente da due carabinieri nella caserma del paese di Carmignano di San'Urbano (Pavia), distante circa 100 metri dalla sua abitazione. Dopo circa mezz'ora, Guerra torna correndo verso la sua abitazione, nella quale si trovavano il padre e il fratello minore, ed entra. È seguito da alcuni carabinieri i quali, arrivando ad essere circa una decina, tentano di far salire Guerra su un'ambulanza giunta davanti al cancello dell'abitazione, per eseguire un trattamento sanitario obbligatorio. Dopo tre ore, Guerra finge di aver accettato il trattamento, fa per dirigersi verso l'ambulanza, ma riesce a fuggire correndo verso i campi poco distanti da casa sua. Viene inseguito dai carabinieri e raggiunto, ammanettato a un braccio e, in questo frangente, Guerra ferisce uno dei due militari. A questo punto il collega del carabiniere colpito spara con la pistola di ordinanza uccidendo Mauro Guerra;
a quanto risulta, nessuna ordinanza di trattamento sanitario obbligatorio è stata emanata quel giorno nei confronti di Mauro Guerra nel comune di Carmignano di Sant'Urbano;
è stato aperto un fascicolo dalla Procura di Rovigo; il pubblico ministero ha chiesto una proroga delle indagini e nel frattempo ha deciso di non notificare l'avviso di deposito degli accertamenti tecnici, tra cui l'esame autoptico, l'esame balistico, la perizia sui telefoni cellulari dei carabinieri coinvolti;
nel mese di ottobre è stata comunicata ai legali della famiglia Guerra la fine delle indagini e l'intenzione di non richiedere un'ulteriore proroga ma, allo stesso tempo, l'atto di fine indagini non è stato formalizzato senza che venissero fornite da parte della Procura ulteriori spiegazioni al riguardo;
in precedenza, tuttavia, era stato assicurato alla famiglia che entro la fine del 2016 l'atto sarebbe stato formalizzato e che quindi essa avrebbe avuto finalmente accesso al fascicolo contenente gli atti di indagine,
si chiede di sapere:
se la mancata formalizzazione dell'atto di fine indagine, anche se questa è conclusa, sia fatto consueto o previsto dall'ordinamento;
se il tempo di 17 mesi, durante il quale si sono svolte le indagini sul caso, sia congruo e se non sia diritto imprescindibile e insopprimibile della famiglia Guerra l'accesso agli atti riguardanti la morte del loro congiunto.