Pubblicato in 2017, Le notizie del portale a buon diritto il 24 ago, 2017
Aggiornamento sullo sgombero dell'occupazione di piazza indipendenza
Come era tristemente prevedibile, stamattina la polizia ha sgomberato sia piazza Indipendenza che il piano dello stabile di via Curtatone a cui eccezionalmente avevano accesso donne e minori. Siamo ancora in attesa di capire che provvedimenti saranno presi, sia dalla Questura che, soprattutto, dal Comune, ancora oggi grande assente come nei giorni scorsi, tranne che per la presenza della Sala operativa sociale. Il risultato è che 800 persone sono state definitivamente private di quella che per quattro anni è stata la casa, propria e dei loro figli, senza nessuna alternativa dignitosa. Le modalità con cui si è svolta l'operazione, poi, destano forte preoccupazione. Come riportato da Medici senza frontiere sono stati trattati ben 14 feriti, con lesione causate della calca e dell'uso della forza; l'intervento della ambulanze ha richiesto molto tempo. L'uso dell'autopompa ha rischiato seriamente di ferire in modo grave le persone presenti, sia per la potenza del getto che per le schegge di vetro a terra che venivano scagliate loro addosso. Una signora che protestava pacificamente è stata colpita in pieno dall'acqua ed è stato necessario trasportarla al pronto soccorso; inoltre, l'acqua ha anche rovinato i pochi beni delle persone presenti in piazza. Il salvabile è stato caricato su dei furgoni messi a disposizione da privati e associazioni, tra cui UNHCR e A Buon Diritto, e trasferito presso la sede dell'associazione culturale FARE integrazione, dove i proprietari potranno recarsi a ritirare i propri effetti personali. L'irruzione e il trasferimento coatto di donne e bambini in Questura ha creato confusione e grande spavento, soprattutto per i minori, inconsapevoli di cosa stesse succedendo. Il clima di tensione è stato lungo, eccessivo e non necessario, soprattutto quando l'autompompa è intervenuta una seconda volta, per colpire e allontanare dei disperati, che protestavano sulle macerie abbandonate tra le aiuole, e attivisti e giornalisti, che cercavano di recuperare qualcosa di ancora utilizzabile. Non è ancora nota la sorte di chi è stato condotto in Questura, tra cui circa una trentina di minori accompagnati. Sappiamo che è stata reiterata la proposta di un centro di accoglienza comunale, ma tutt'ora non sappiamo dove si trovi e quante persone abbiano accettato questa soluzione. Era davvero inevitabile questo epilogo? Per l'amministrazione comunale non sarebbe stato più opportuno e lungimirante cercare un confronto con soluzioni serie e chiare? E per la polizia, era così necessario fare irruzione in pieno assetto antisommossa, senza cercare prima un compromesso? Il tema delle occupazioni è estremamente serio e non può certo essere affrontato in questa maniera, si deve ricominciare invece a porre al centro della discussione la dignità dell'essere umano. Dignità che in questi giorni è stata ampiamente calpestata. Oggi, lo diciamo con grande amarezza, abbiamo perso un pò tutti.