Pubblicato in 2016, Le notizie del portale a buon diritto il 29 feb, 2016
Maternità surrogata, futuro e sensibilità diverse: prima ascoltare.
29-02-2016
Lorenzo Fanoli
Qualche mese fa mio figlio che vive a New York mi scrisse che stava lavorando con una coppia omosessuale con una figlia. Alla mia domanda di spiegare bene la situazione mi rispose così: “matrimonio gay e maternità surrogata; qui nel futuro avviene così”.
Successivamente ne discutemmo con più calma e un po’ più di profondità ma quella sintetica e fredda risposte credo che centri il punto principale della questione.
Penso infatti che la possibilità di rispondere al bisogno (o al desiderio) di genitorialità attraverso la maternità surrogata costituisca una di quelle vicende che ci obbligano a confrontarci con l’irruzione di un futuro di fronte al quale non siamo del tutto preparati.
Se poi tale futuro consiste nelle possibilità di superamento di limiti biologici culturalmente consolidati e diffusi riguardanti il tema primigenio della procreazione, della nascita e della vita, è piuttosto probabile che in molti abbiano intimi atteggiamenti, convinzioni e pensieri difformi.
Ci sono poi questioni conseguenti o collaterali di grandissima importanza:
-La legittimità o meno del porre limiti al desiderio di continuità genetica
-la legittimità o meno di porre limiti al desiderio di genitorialità
-la disponibilità dei corpi e lo scambio di alcune funzioni vitali tra persone diverse e la possibilità che queste diventino merce
-la relazioni affettive e di potere reciproco che si realizzano tra i soggetti di tale scambio
-il desiderio di uguaglianza e “normalità” rivendicato dalle persone omosessuali che si esprime anche attraverso la volontà di costruire famiglia
-la necessità comunque di riconoscere e salvaguardare i diritti dei bambini già nati
Se poi a tutto ciò si aggiunge anche la questione da più parti sollevata relativa all’adozione ci sono motivi per discutere e dibattere a lungo e con passione e con poche (almeno per quel che mi riguarda) certezze.
Mi sembra proprio che questa sia una di quelle circostanze in cui sarebbe più utile ascoltare i punti di vista degli altri invece che lanciarsi in giudizi che si presentano in forma universalistica ma che sono invece, spesso, semplificazioni pregiudiziali.