Armet viene dal Mali ed è in Italia ormai da più di 4 anni. Aveva presentato domanda di asilo nel nostro paese e nonostante provenisse da un paese in guerra non è riuscito la prima volta ad ottenere nessun tipo di protezione internazionale.
Quando si è rivolto allo sportello legale di A Buon Diritto aveva bisogno di un avvocato che lo seguisse per il ricorso contro il diniego della Commissione. In quel periodo Armet era ospite in un centro di accoglienza a Latina ma ci aveva riferito di avere difficoltà a ricevere le informazioni necessarie per proseguire con la sua domanda d'asilo. Per questo aveva cercato aiuto al di fuori ed era arrivato da noi.
Il ricorso contro il diniego della protezione ha avuto alla fine esito positivo: il giudice ha riconosciuto ad Armet la protezione sussidiaria. Un diritto che non dovrebbe diventare un traguardo, ma che purtroppo non è scontato.
Qualche tempo fa Armet, che in Mali era laureato in scienze politiche nella capitale Bamako, ha fondato un’associazione per aiutare i suoi connazionali e altri ragazzi che si trovano nella sua condizione ad orientarsi sulle questioni riguardanti i permessi di soggiorno, l’inserimento lavorativo e sociale.
Oggi è sposato con una ragazza italiana e, poco prima del lockdown, nel gennaio 2020, ha partecipato a due giornate di formazione per i volontari di sportello organizzate da A Buon Diritto.