Pubblicato in 2021, Le notizie del portale a buon diritto il 12 gen, 2021
Dell'arte di trasformare tutto in trattenimento
Un articolo del nostro Francesco Portoghese, coordinatore dell'area legale di A Buon Dirito, su Intersezionale del 12 gennaio 2021.
Lo Stato italiano sembra avere una concezione “particolare” della libertà personale dei cittadini stranieri. Ci si riferisce, soprattutto, a chi non ha il permesso di soggiorno e a chi entra nel territorio nazionale senza visto di ingresso, come le persone che approdano sulle nostre coste autonomamente o in seguito a operazioni di Search and Rescue.
Sull’altare della Sicurezza e della Difesa dei patri confini è lecito, anzi doveroso, offrire sacrifici. Non in senso letterale, quanto ovviamente metaforico, con particolare predilezione per l’ossessivo utilizzo della detenzione amministrativa, o trattenimento.
Il ricorso alla privazione della libertà personale dei cittadini stranieri nel nostro paese non è una novità.
Nel corso di venti anni, siamo passati dai CPT (Centri di permanenza temporanea) della Turco-Napolitano, ai CPR (Centri di permanenza per il rimpatrio) del Decreto Minniti – Orlando, passando per i CIE (Centri di identificazione ed espulsione) del Decreto Maroni (Pacchetto Sicurezza). Dal 1998 stesse strutture, stesse funzioni, nomi diversi per stagioni politiche diverse.