Pubblicato in 2020, Le notizie del portale a buon diritto il 16 ott, 2020
Stop a utilizzo delle navi quarantena per i migranti positivi al Covid-19
Nei giorni scorsi abbiamo appreso con sconcerto e disappunto che decine di migranti con regolare permesso di soggiorno accolti nei Centri di accoglienza straordinaria (Cas) di diverse città d’Italia e risultati positivi al Coronavirus erano stati trasferiti senza preavviso né informativa sulle “navi quarantena” a largo della Sicilia. Secondo le testimonianze di alcuni di loro una volta a bordo non sarebbero nemmeno più stati visitati e sarebbero stati lasciati per giorni con la stessa mascherina e le stesse lenzuola.
Insieme ad altre organizzazioni abbiamo da subito contestato questa prassi illegittima e discriminatoria, priva di fondamento giuridico e lesiva dei diritti e della dignità della persona. Il 15 ottobre tramite il coordinamento del Tavolo Asilo abbiamo portato la questione all'attenzione della Ministra dell'Interno Lamorgese. Ci è stato assicurato che i migranti ospitati nei centri di accoglienza che risultano positivi al Covid non saranno più trasferiti su queste navi per effettuare il periodo di isolamento fiduciario. Le navi continueranno tuttavia ad essere utilizzate per l’isolamento fiduciario dei migranti appena sbarcati, in attesa di soluzioni alternative.
L'utilizzo delle navi quarantena non è a nostro avviso una soluzione auspicabile. Come Tavolo Asilo stiamo chiedendo ormai da mesi ai Ministeri dell’Interno e della Salute di creare un coordinamento sulla gestione dell’emergenza sanitaria nei centri di accoglienza che porti a organizzare strutture in cui i migranti risultati positivi possano svolgere la quarantena nel rispetto delle norme igienico sanitarie e dei loro diritti. Secondo alcune stime 6000 posti letto sarebbero già liberi nel sistema Siproimi. Un'altra possibilità potrebbe essere individuare strutture di prossimità, tra cui alberghi in disuso o beni confiscati, come previsto anche dal Decreto Rilancio.
La gestione di questo tema ad stata fino ad oggi lasciata al caso o al buon senso individuale. Chiediamo che venga fatta finalmente una programmazione seria, per evitare futuri disastri e per non farci trovare ancora impreparati quando i casi aumenteranno. Serve al più presto un piano che metta insieme Viminale, Ministero della Salute, Regioni e Comuni, e che tuteli la salute pubblica e individuale nel rispetto dei diritti e della dignità delle persone coinvolte.