Pubblicato in 2022, Le notizie del portale a buon diritto il 27 mar, 2024
Presentata un'azione legale collettiva contro le prassi discriminatorie dell'Ufficio Immigrazione della Questura di Roma
Da mesi centinaia di persone sono costrette a fare file lunghissime davanti all'Ufficio Immigrazione della Questura di Roma nel tentativo di chiedere asilo.
File che iniziano dal giorno prima e che costringono le persone a dormire all'aperto fuori dalla Questura di via Patini o a dover tornare più e più volte prima di riuscire a presentare la domanda d'asilo.
Sono anni ormai che questa storia ciclicamente si ripete, e centinaia le persone che abbiamo incontrato che hanno avuto questo problema.
Senza il permesso di soggiorno per richiesta d'asilo le persone sono private di tutta una serie di diritti previsti dalla legge: non possono iscriversi al servizio sanitario nazionale, né stipulare un regolare contratto di affitto o di lavoro, né accedere all'accoglienza né ottenere il rilascio del codice fiscale.
Restano in un limbo, invisibili.
Per provare a mettere fine a questa situazione A Buon Diritto, Arci Nazionale, Associazione Libellula, Asgi, Spazi circolari, Progetto Diritti, Nonna Roma, Cild Italia e Baobab Experience si sono unite in un’azione legale collettiva insieme a 14 cittadini e cittadine stranieri e ad alcun* avvocat*.
Abbiamo presentato un ricorso al tribunale civile di Roma per chiedere innanzitutto che venga dichiarato il carattere discriminatorio della condotta della Questura, che in modo totalmente arbitrario e fuori da qualsiasi legge italiana ed europea decide chi può accedere al diritto di asilo e chi no, con ripercussioni pratiche e tangibili su chi non riesce a farlo.