Pubblicato in 2022, Le notizie del portale a buon diritto il 19 gen, 2022
Manconi al Quirinale, una voce forte contro le ingiustizie
Un articolo di Elena Stancanelli su La Stampa del 18 gennaio 2022
L’elezione del Presidente della Repubblica italiana contiene un paradosso. Non ci riguarda direttamente, eppure ci riguarda più di qualsiasi altra investitura politica. Non lo votiamo, non dobbiamo scervellarci e confrontarci, azzardare, informarci, negare quando ci vergogniamo di aver commesso un errore o azzannare quando quell’errore l’ha commesso qualcuno che ci è caro. Siamo seduti sul divano ad aspettare, proprio come quando deve essere fatto il nuovo Papa. Ma se nessuno conosce vita e miracoli dei candidati al soglio pontificio, tutti sappiamo chi meriterebbe la carica di Presidente e soprattutto che cosa vogliamo da lui/lei. Il/la Presidente è una figura di riferimento, un garante. È sopra le parti, integerrimo e saggio, è il volto più umano della politica.
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Non sto parlando di numeri, dell’avere o no i numeri, sto parlando di rispettabilità. Sono i migliori, appunto, sono persone che hanno usato la loro vita per vigilare sui diritti di tutti, per garantire che la Costituzione più bella del mondo protegga anche chi ha poca voce. Quelli che non si sono tirati indietro e col loro impegno hanno tenuto in piedi questa democrazia, ci hanno consentito di non vergognarci di essere italiani. Tra questi pochi, in molti indichiamo da anni Luigi Manconi.
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Sarebbe un Presidente di cui andare fieri, uno a cui scrivere lettere, un politico che ha usato la politica per cercare di mitigare le ingiustizie. Ma Luigi Manconi chi? Quello che ha stroncato “Storia di un impiegato” di De André?? scrive qualcuno indignato a commento della lettera di Raimo. Lo ammetto: non lo sapevo. Ma come direbbe qualcun altro: nessuno è perfetto.