Pubblicato in 2022, Le notizie del portale a buon diritto il 02 feb, 2022
Lettera-appello di Luigi Manconi al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Carissima sostenitrice, carissimo sostenitore,
Dopo tutto e nonostante tutto ritengo positiva la conclusione della tormentata settimana del voto per il Presidente della Repubblica. Una conclusione che ha il merito essenziale di aver evitato soluzioni mediocri, se non pessime. Un risultato di conservazione che, congelando le condizioni attuali, denuncia un ulteriore fallimento della politica e la crisi irreversibile dei partiti.
Tuttavia, rilevo un segnale positivo che mi riguarda e mi onora: numeri e qualità della mobilitazione che si è concentrata negli appelli per “Luigi Manconi al Quirinale”. Migliaia e migliaia di adesioni, sottoscrizioni, post, messaggi, dichiarazioni, articoli e condivisioni, provenienti da cittadini di tutte le età, di tutte le condizioni sociali e di tutto il territorio nazionale: numerosi gli scrittori e gli artisti e numerosissimi i militanti e i dirigenti delle associazioni per la tutela dei diritti e dei movimenti sociali.
Una mobilitazione così ampia che è stata capace di “bucare” il sistema dell’informazione e di proporsi all’interno di uno scenario dove prevalevano, ovviamente, i candidati sostenuti dal sistema politico. Ciò ha suggerito a due partiti - Europa Verde-i verdi e Sinistra italiana - di indicare ufficialmente il mio nome. Li ringrazio e molto: i parlamentari dei due gruppi hanno sostenuto, nel corso dell’intera settimana, la mia candidatura fino a quando, in occasione dell’ultimo scrutinio, abbiamo deciso, insieme, per senso di responsabilità, di sostenere il rinnovo del mandato di Sergio Mattarella.
In ogni caso, la nostra è stata un’esperienza bella e istruttiva. Per il numero di sostenitori, dicevo, e per la qualità e l’intensità delle motivazioni portate e, soprattutto, per il significato assunto dall’iniziativa. È stato chiaro, fin dal primo momento, che il mio era un nome-pretesto: una opportunità, cioè, per sottolineare e valorizzare quei contenuti che la politica dominante e, ancor più, il dibattito sul Quirinale stavano cancellando.
Dunque, il mio nome è stata l’occasione per “nominare” quei temi che tante cittadine e tanti cittadini ritengono fondamentali per l’affermazione dello Stato di diritto, di una democrazia matura e inclusiva, di un sistema di tutele e di garanzie che consenta anche al più vulnerabile di accedere al sistema dei diritti di cittadinanza.
Non solo: questa mobilitazione ha espresso l’ostinata fiducia di tanti nella politica. Una pratica che può essere, ancora, alta e nobile e che vede nel capo dello Stato l'unica figura capace di incarnare, a tutt’oggi, il senso profondo della politica democratica e del sistema delle istituzioni. Io stesso mi riconosco in quei valori quasi più di quanto mi riconosca in ciò che sento, faccio e rappresento, ma mi rallegra il fatto che la mia biografia sia stata ritenuta degna - da molte migliaia di persone - di aspirare a quel ruolo.
Carissima sostenitrice, carissimo sostenitore, ora per ricambiare il tuo affettuoso sostegno, e dargli un seguito, vorrei che, insieme, continuassimo a batterci per i nostri valori e per i nostri obiettivi, cosicché possano proiettarsi e “pesare” sulla sfera pubblica. E farsi ascoltare anche dal nuovo Capo dello Stato. In questi anni sono tante le questioni su cui ci siamo mobilitati. Questioni che ruotano intorno all'idea di una comunità più libera e matura, capace di rendere effettivi i diritti fondamentali della persona.
A partire dalla condizione dei tanti italiani non garantiti e costretti ai margini dell’organizzazione sociale, come le persone senza dimora a cui in questi giorni presso la stazione Termini di Roma viene impedito di ricevere cibo e aiuto da parte delle associazioni di volontariato; degli stranieri, dei richiedenti asilo e dei rifugiati, per i quali è urgente ripensare le politiche di accoglienza e inclusione, che superino la logica dei grandi centri e sostengano l'autonomia lavorativa, abitativa e sociale; dei detenuti e, in particolare, di quelli “innocenti assoluti”: le decine di bambini reclusi in cella con le proprie madri; dei pazienti psichiatrici, ancora oggi sottoposti a pratiche lesive della dignità, come la contenzione fisica; di quanti intendono affermare il diritto all’autodeterminazione sui temi del dolore fisico e psichico, dell’accanimento terapeutico e del fine vita, in particolare per una normativa che attui finalmente la sentenza della Corte costituzionale in materia di suicidio assistito.
Troppi sono i gruppi sociali e le persone che, nel nostro paese, subiscono abusi e vengono mortificati nella dignità o non riescono a godere pienamente dei diritti di cui, pure, sono titolari o meritevoli. Di fronte a tutto ciò, chiedo a te, carissimo sostenitore e carissima sostenitrice, di continuare, per quanto e per come ti è possibile, a batterti per l’affermazione di queste tematiche nella discussione pubblica e nella vita collettiva. E di sostenere, come sai e come puoi, A Buon Diritto Onlus, l’associazione che, dal 2001, ha dato corpo, gambe e braccia a tutte le iniziative, le vertenze, i conflitti sui temi che ti stanno a cuore e per i quali hai scelto di sostenere la mia candidatura al Quirinale.
Puoi farlo firmando il presente appello, dal momento che vorrei portare questi temi direttamente all’attenzione del Presidente della Repubblica, chiedendo insieme a te al Presidente Sergio Mattarella di farsi garante del fatto che le nostre proposte trovino ascolto, come vuole la Costituzione, presso tutte le sedi istituzionali.
Fiduciosi come siamo che solo l’intreccio tra rispetto dei principi e senso di umanità possa rappresentare la materia comune su cui costruire il nostro futuro, non solo prossimo.
Con affetto e amicizia,
Luigi Manconi