Pubblicato in 2022, Le notizie del portale a buon diritto il 09 mar, 2024
Quei manifesti della Lega rivolti alle donne musulmane vanno ritirati
9 marzo 2024
Per le strade di Roma sono apparsi nelle scorse ore decine di manifesti che si rivolgono a donne musulmane e che, in arabo e in italiano, dicono "in Europa hai gli stessi diritti di tuo marito".
L'iniziativa è stata portata avanti da Susanna Ceccardi, Lega, con l'obiettivo di "rendere consapevoli le donne musulmane che vivono nel nostro Paese del loro diritto alla parità dei sessi, all’autodeterminazione, alla libertà".
Era difficile riuscire a mettere insieme così tanti stereotipi e pregiudizi banalizzando al tempo stesso la questione, eppure quei manifesti ci sono riusciti.
Come associazione che da anni ha attivo sul territorio uno sportello legale per persone in movimento e donne con background migratorio riteniamo inaccettabile il messaggio islamofobo, razzista, neocolonialista e patriarcale che emerge da quei cartelloni.
Un messaggio che reitera uno stereotipo nei confronti di chi è musulmano e che alimenta l’idea che il problema esista solo al di fuori dell’Italia e dell'Europa, non volendo vedere che le modalità con cui il patriarcato si manifesta sono molteplici e attraversano ogni contesto sociale e culturale.
È altrettanto inaccettabile lo sguardo coloniale attraverso cui si vuole "rendere consapevoli" le donne musulmane, come se queste avessero bisogno di qualcun* altr*, possibilmente bianc* e occidentale, per riuscire a essere libere e ad autodeterminarsi.
Vorremmo poi capire a quali diritti si riferisce il manifesto.
Alla parità salariale, ancora inesistente in Italia? Al diritto all'aborto, ostacolato in ogni regione e che dal governo attuale di cui la Lega fa parte è reso sempre meno accessibile? Agli spazi e ai luoghi di autodeterminazione che vengono chiusi o sono sotto sgombero, ai fondi ai centri antiviolenza che non vengono stanziati? O forse ai 120 femminicidi e ai trans*cidi che ci sono stati nel nostro paese solo nel 2023?
Chiediamo al Comune di Roma di rimuovere quei manifesti, che sono un'offesa alle donne a cui dicono di rivolgersi, oltre che a tuttɜ noi.