Non siamo d'accordo: il decreto Ong va abrogato

Mercoledì 15 febbraio la Camera dei Deputati ha approvato la conversione del cosiddetto "Decreto Ong" in legge. Toccherà ora al Senato discuterne, ed è molto probabile che la conversione verrà approvata anche lì.

Il decreto prevede forti limitazioni per le navi delle Ong impegnate in operazioni di ricerca e soccorso in mare e questo ridurrà la capacità e la possibilità di salvare e assistere le persone in difficoltà.

Tra le limitazioni, quella di procedere allo sbarco dopo ogni operazione di salvataggio, anche in presenza di altre persone e imbarcazioni in difficoltà in mare. A questo si aggiunge la recente prassi di assegnare come porti di sbarco luoghi lontani dalle aree di salvataggio.

Il decreto impone anche compiti eccessivi al comandante della nave, come raccogliere i dati dei richiedenti asilo, che è invece una procedura a carico degli Stati e che va effettuata solo dopo lo sbarco in un luogo sicuro.

Con il Tavolo asilo e immigrazione e le organizzazioni che ne fanno parte, oltre che con alcune e alcuni parlamentari che hanno votato contro la conversione in legge, abbiamo ribadito in un sit-in davanti a Montecitorio la nostra contrarietà a una legge che criminalizza le persone, i soccorritori e le soccorritrici.

Chiediamo che il decreto venga ritirato, e che il nostro paese garantisca la tutela dei diritti di chi cerca protezione in Italia e in Europa, invece di ostacolare chi salva vite umane.

#Nonsiamodaccordo