Pubblicato in 2021, Le notizie del portale a buon diritto il 18 mag, 2021
Quando la cura diventa omicidio colposo
«Piazza Umbria è come un nido, un luogo dove fermarsi e non provare più paura». A scrivere queste parole è Andrea Soldi, 45 anni, che in quella stessa piazza a Torino ha cominciato a morire in un caldissimo pomeriggio del 5 agosto 2015.
Andrea, affetto da schizofrenia paranoide, è morto in seguito all'esecuzione violenta e completamente erronea di un TSO, un trattamento sanitario obbligatorio.
Ora il libro "Noi due siamo uno. Storia di Andrea Soldi, morto per un Tso", di Matteo Spicuglia, racconta la sua storia e ripercorre le tappe della sua morte, causata da quell'intervento sbagliato e omicida.
E la storia di Andrea non è purtroppo isolata. Da Vincenzo Sapia a Bruno Combetto, da Giuseppe Casu a Franco Mastrogiovanni a Elena Casetto.
È quello che succede quando la psichiatria abdica al proprio ruolo di prendersi cura del paziente e a prevalere sono la forza pubblica e l'incapacità di vedere l'altro.
Un articolo di Luigi Manconi, presidente di A Buon Diritto, su La Stampa del 17 maggio 2021