Pubblicato in 2016, Le notizie del portale a buon diritto il 27 dic, 2016
La lezione di Mariateresa Di Lascia
l'Huffington Post, 27-12-2016
Luigi Manconi
Ospito, con grande piacere, questa recensione, davvero ben scritta, di un libro importante: "Un vuoto dove passa ogni cosa"
Quando ho saputo di poter leggere ancora Mariatersa Di Lascia, attraverso una nuova pubblicazione, ho sorriso di gioia. Il libro, dal titolo Un vuoto dove passa ogni cosa, a cura di Antonella Soldo per le Edizioni dell'Asino, raccoglie interventi, articoli, lettere e racconti della scrittrice libertaria di Rocchetta Sant'Antonio.
Raccoglie, più semplicemente, quell'universo poetico e politico che è stato forma e sostanza della sua vita. Una grammatica esistenziale, che ho avuto la fortuna di frequentare, prima nelle pagine del suo capolavoro letterario Passaggio in ombra, Premio Strega, postumo, nel 1995, poi nei luoghi e nelle testimonianze delle persone che l'hanno vissuta ed amata per la sua umanità geniale.
Tratto, quest'ultimo, donato energicamente, da militante, da deputata, da donna, alle ragioni del Partito radicale. E Mariateresa Di Lascia radicale lo è stata davvero, non tanto per adesione politica, piuttosto per struttura umana.
Per quella necessità, indicata in maiuscolo proprio nelle prime pagine di Passaggio in ombra, di andare costantemente, naturalmente alla radice dei fenomeni, delle idee, delle persone in particolare. Per quell'esigenza, insopprimibile, di indagare l'altro per comprenderne sogni e bisogni, aspirazioni e disperazioni con il fine ultimo di aprire un varco alla speranza, alla rinascita, al riscatto. Anche e soprattutto, se da riscattare è "Caino".
Questo, appunto, il senso della sua invenzione politica, l'associazione Nessuno tocchi Caino, per l'abolizione della pena di morte nel mondo. Leggendo, dunque, questa nuova, preziosa raccolta si comprende come lo "scrivere", nella Di Lascia, lontano dalla riflessione da scrivania, è sempre diario di convinzioni profonde, esercitate e da esercitare, quotidianamente, instancabilmente, radicalmente.
La grafia, sempre femminile, della sua scrittura emerge nitida da ogni riga regalando ai concetti il respiro lungo dello sforzo artistico. Il volume, curato sapientemente da Antonella Soldo, proprio perché riunisce testi provenienti da ambiti, apparentemente, distanti tra loro, ha il merito di restituirci la straordinarietà non di un'opera ma di una persona.
Di una donna che non ha mai ceduto alla rassegnazione della tridimensionalità disegnando ostinatamente prospettive altre per rispondere, con concretezza, alle urgenze della realtà. Spero che tanti possano scoprire o riscoprire la lezione visionaria di Mariateresa Di Lascia come potente strumento di crescita individuale.
Pino Giannini, giornalista e scrittore. Ha pubblicato, tra l'altro, con Mina Welby "L'ultimo gesto d'amore" (Marotta e Cafiero, 2016)