Pubblicato in 2016, Le notizie del portale a buon diritto il 05 ott, 2016

Cucchi. Manconi: Perizia riconosce quanto ribadito da familiari

Cucchi. Manconi: Perizia riconosce quanto ribadito da familiari | A Buon Diritto Onlus

cucchiControradio.it, 05-10-2016

Lo afferma il senatore del Partito democratico Luigi Manconi, presidente della Commissione Diritti Umani a Palazzo Madama che parla di “Valutazioni precipitose, che rivelano soltanto la volonta’ di chiudere al piu’ presto una vicenda sempre piu’ imbarazzante e tutt’altro che chiarita, hanno accolto una perizia della quale si puo’ dire come minimo che risulta contraddittoria e approssimativa fino alla confusione”.

“In ogni caso – aggiunge Manconi – dopo che due sentenze hanno affermato inequivocabilmente che Stefano Cucchi ha subito un violentissimo pestaggio, e dopo che sono emerse responsabilita’ gravissime di almeno tre carabinieri, la perizia riconosce quella doppia frattura alla colonna sulla quale da sette anni hanno insistito, inascoltati, i familiari. Ora spetta alla Procura e, mi auguro, a un tribunale, decidere a proposito della dinamica della morte di Stefano Cucchi. Non spetta, certo, a maldestri e spericolati difensori dei carabinieri che finiscono come sempre col danneggiarne l’immagine e l’operato”.

Alle 23 venne riportato in carcere ma il giorno successivo cioè il 17 ottobre fu trasportato al Pertini nel reparto protetto. La mattina del 22 ottobre Stefano Cucchi mori’ e da li’ e’ iniziato il procedimento penale. A giudizio, davanti alla terza Corte d’Assise, presieduta da Evelina Canale, 12 persone: tre guardie carcerarie imputate di lesioni personali, sei medici dell’ospedale, di cui cinque rinviati a giudizio per abbandono di persona incapace e un sesto dirigente medico del Pertini, rinviato a giudizio per abuso d’ufficio e falso. Per abbandono di persona incapace sono stati rinviati a giudizio anche tre infermieri. Già condannato con rito abbreviato a due anni di reclusione il funzionario del Dap, Claudio Marchiandi. La sentenza e’ arrivata il 5 giugno e ha portato alla condanna dei medici coinvolti nel processo e all’assoluzione di agenti penitenziari e infermieri. Secondo le motivazioni Stefano Cucchi mori’ per la “sindrome da inanizione”, cioe’ per malnutrizione. In appello però la sentenza è stata ribaltata. Il 31 ottobre 2014 tutti gli imputati nel processo per la morte di Stefano, anche i medici, sono stati assolti. “Una sentenza assurda, Stefano è morto ancora una volta”, ha commentato il padre, Giovanni Cucchi.

A marzo 2015 il caso Cucchi è approdato all’esame della Cassazione. La Procura generale della capitale e i familiari di Stefano hanno infatti presentato ricorso alla Suprema Corte contro la sentenza che alla fine dell’ottobre dello scorso anno aveva assolto tutti gli imputati. Ed è arrivato un nuovo colpo di scena. Il 15 dicembre la Suprema Corte ha annullato l’assoluzione di cinque medici dell’ospedale Pertini dove era stato ricoverato il geometra deceduto dopo una settimana, disponendo un appello-bis per omicidio colposo. Definitivamente assolti invece tre agenti di polizia penitenziaria, il medico che per primo visitò Cucchi e i tre infermieri finiti sotto procedimento. Il 18 luglio scorso, in appello, è stata comunque confermata, nell’appello bis, l’assoluzione per i 5 medici dell’ospedale Sandro Pertini di Roma. Intanto è stata aperta una seconda inchiesta sul caso Cucchi. Nella nuova indagine della procura di Roma sono indagati cinque carabinieri.