Pubblicato in 2015, Le notizie del portale a buon diritto il 17 lug, 2015
Legalizzazione della cannabis, Manconi: «È la strada giusta. Nessuno muore di marijuana»
Corriere della Sera
17-07-2015
Il parere di Luigi Manconi, deputato del Partito democratico
di Alessandra Arachi
Luigi Manconi, lei da sempre è stato ed è favorevole alla legalizzazione della cannabis...
«Sono esattamente quaranta anni che cerchiamo di spiegare che quello vigente è un regime di liberalizzazione illegale».
Ovvero?
«Oggi, infatti, è possibile acquistare qualsiasi droga a qualsiasi ora del giorno e della notte in qualsiasi strada e piazza, da una rete amplissima di esercizi commerciali criminali: gli spacciatori piccoli, medi e grandi».
La legalizzazione voluta dalla legge come è invece?
«La legalizzazione proposta dalla legge firmata da oltre duecento parlamentari è l’esatto contrario di questo».
In che senso?
«Chiediamo per i derivati della cannabis lo stesso identico regime che regolamenta sostanze incomparabilmente più nocive, come alcol e tabacco».
Ma allora lei vuole sostenere che la cannabis non procuri alcuno tipo di danno? Che non fa male fumarsi uno spinello?
«Mai sostenuto questo in vita mia. È vero che nella storia dell’umanità nessuno è mai morto di cannabis, mentre per abuso di alcol e tabacco sono milioni i morti in tutto il mondo».
E comunque lei sostiene che la cannabis sia meno nociva di sostanze come, appunto, l’alcol e il tabacco...
«Non lo dico io, lo sostiene la gran parte degli scienziati. E basta consultare la ricerca condotta dall’Istituto Mario Negri: si può vedere come la dipendenza da cannabis sia estremamente minore di quella da alcol e da tabacco».
Ma l’abuso di cannabis è altamente nocivo?
«L’abuso di cannabis produce danni nei minori, negli adolescenti. Negli adulti questi danni non sono mai stati provati».
Quindi, se passa la proposta di legge, potremmo andare a comprare gli spinelli tranquillamente dal tabaccaio, come le sigarette?
«Potremmo fare tante cose se trattiamo la cannabis come le sigarette. La prima è quella di condurre lo stesso tipo di campagna di dissuasione, che ha ridotto il numero dei consumatori di tabacco».
Oggi non si possono fare queste campagne?
«Non con la stessa efficacia finché il mercato rimane illegale e gestito dalla criminalità. E sappiamo bene che il proibizionismo ha il sicuro effetto di aumentare il numero dei consumatori. Cosa puntualmente avvenuta con la legge Fini-Giovanardi».
Ovvero?
«Basta vedere cosa è successo con la legge Fini-Giovanardi sugli stupefacenti».
Cosa è successo con la legge Fini-Giovanardi?
«Sono dati sotto gli occhi di tutti: la diffusione della cannabis è assai cresciuta, come ha autorevolmente affermato la Direzione nazionale antimafia».